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Celestina, laggiù vicino alle concerie in riva al fiume

Titolo: Celestina, laggiù vicino alle concerie in riva al fiume

Autore: Adattamento di Michel Garneau dall'opera originale di Fernando de Rojas

Teatro: Piccolo Teatro Strehler

Data: 02/02/2014

Durata: 3 ora e 20 minuti, con intervallo

Holly - Moderata: All’apertura del sipario ho pensato “Wow, che scenografia particolare! Sarà sicuramente un bello spettacolo”… Palco inclinato con fondo composto di porte da cui entrano e escono di scena gli attori, che creatività!

E invece no.

Spettacolo lento, trama inconsistente (lui che si innamora di lei e chiede a Celestina di farla innamorare con un sortilegio. Lui muore. Lei muore). Attori senza dubbio bravissimi, ma le tre ore sembrano non passare mai.

A distanza di 5 giorni ricordo solo che, in balconata, 1 persona su 4 si era appisolata dolcemente sulle comode poltrone.

Voto: 4

Brus - Interessato: putroppo non mi è piaciuto per nulla. A metà ero fortemente tentato di andar via, ma ho resistito... inutilmente.

Vediamo prima i pochi pro: perchè vederlo? Secondo me per due soli motivi:
  • Ammirare la bellissima scenografia
  • Ricordare la seguente massima: "Nessuno è così vecchio da non poter vivere ancora, nessuno è così giovane da non poter morire domani"
Secondo quanto riportato sul sito, occorre vederlo per il seguente motivo: "Celestina", [...] racconta la degenerazione di una società che fatica a riconoscersi nelle sue tradizioni e nella sua identità. Una società in cui l’aggressività diviene violenza e l’amore si riduce a mero erotismo"

E ancora: "Celestina è una figura senza tempo, nutrita di saperi occulti e licenziosi, appagata dal favorire gli amori altrui". Dunque Celestina è ancora attuale. In effetti il mondo è ancora pieno di gente che riceve denaro per far accoppiare le persone (pensate al Bunga Bunga...)

Vediamo ora che cosa ci ho visto io, tramite l'occhio dello spettatore comune. Una banalissima storia d'amore con alcuni buchi di logica nella strutturazione, con molti avvenimenti che si verificano senza apparente motivo, di una lentezza indisponente condita da un linguaggio inutilmente ricercato. Credo si sarebbe potuto riassumere il tutto in 60 minuti, ma purtroppo è durato tre ore. Riassumiamo brevemente la storia per punti:
  • Calisto è innamorato di Melibea dopo averla incontrata una volta nel bosco (o qualcosa di simile... tra le infinite strofe dei personaggi può darsi mi sia perso qualcosa)
  • Melibea non vuol concedere le sue grazie e reputa Calisto un "uomo orribile che con le sue lusighe cerca di farle perdere la sua virtù più preziosa"
  • I servitori di Calisto chiedono aiuto a Celestina, una vecchia prostituta in grado di riverginare le ragazze, mezza fattucchiera e mezza "magnaccia".
  • Celestina parla con Melibea, che la caccia in malo modo; probabilmente le ha fatto un sortilegio
  • Melibea, in calore come una gatta, torna da Celestina pregandola di chiamare Calisto, per cui ora sente un amore sconfinato (senza averlo praticamete mai visto; che sia stato il sortilegio?); complimenti al regista per la scena in cui Celestina si asciuga le dita dopo aver toccato Melibea in parti nascoste... davvero una finezza.
  • Calisto e Melibea trombano per un mesetto buono in giardino fin quando Calisto muore e Melibea si suicida per il dolore
  • Nel frattempo Celestina è stata uccisa dai servitori di Calisto, che reclamavano parte della ricompensa che ella aveva ricevuto per i suoi servigi
Nel mezzo in realtà si vedono molti altri personaggi, che comunque hanno dei ruoli marginali, per cui mi sono limitato al succo. Ora, dico io:
  • Lasciamo perdere la spasmodica lentezza della rappresentazione, che trova l'apice nelle camminate dei genitori di Melibea a lume di candela e nei recap che gli stessi attori a volte fanno agli altri personaggi per raccontare cose cui non hanno assistito (quindi un lento recap di un lento evento... lentezza quadratica)
  • Lasciamo perdere il linguaggio inutilmente ricercato, ampiamente soporifero (es "mia figlia non può desiderare ciò che non conosce; la sua virtù virginale è ciò che di più prezioso possiede..." ecc ecc ecc)
  • Lasciamo perdere la trama secondo me non particolarmente robusta e con alcuni elementi zoppicanti qua e là

Lasciamo dunque perdere tutto, ma ciò che non posso lasciar perdere è questa domanda: Qual'è il messaggio? Qual'è il giudizio che dovremmo dare sui vari personaggi? Celestina è buona o cattiva? Fa cose per cui deve essere punita oppure no? E gli altri personaggi? Appaiono tutti governati solo dagli istinti, tranne Celestina, che in questo senso appare addirittura migliore di molti di loro (almeno ha un obiettivo chiaro in mente). Ma in fin dei conti cosa fa di male? La cercano per fare un certo lavoro, lo fa senza coercizione, la uccidono per rubarle denaro che in fin dei conti era suo... gli altri mangiano, bevono, scopano e uccidono.

Considerando che lo spettacolo è lento, è lungo, è noioso, non è divertente, non è umoristico... almeno avrei voluto trovarci un messaggio. Ma purtroppo non ce l'ho fatta. Chiudo questa chilometrica recensione con alcune considerazioni cronologiche:
  • Ore 16:00, inizia lo spettacolo
  • Ore 16:40, almeno 10 persone attorno a me iniziano a dormire, compresa la signora alla mia destra. La capisco, dopo pranzo una roba del genere richiede doti particolari per resistere
  • Ore 17:05, due persone se ne vanno; sono fortemente tentato di seguirle
  • Ore 17:30, intervallo. Ne approfitto per cogliere alcune considerazioni dagli altri spettatori che rendono l'idea di come tutto sia soggettivo:
    • "E' una boiata"
    • "Molto bello, molto teatrale, dialoghi molto profondi" (detto da una signora con la stessa intonazione che ha Crozza quando imita Fuksas)
    • "Stiamo apprezzando molto" (anche questo commento in stile Crozza-Fuksas)
    • "Non mi piace la scenografia"
  • Ore 18:00, riprende lo spettacolo; vedo meno persone dormire
  • Ore 19:15, finisce lo spettacolo; applausi di rito, ma applaudivano anche quelli che avevano dormito beatamente per una buona mezzora.

Voto 4,5
 

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